chi siamo

Femminileplurale è un’associazione nata a Vicenza nell’ottobre del 2009 da un gruppo di donne che pur mantenendo i segni della loro provenienza dal movimento No Dal Molin hanno voluto mettere al centro del loro desiderio la città, le relazioni che la rendono vitale, proponendosi di costruire un approccio differente alla politica, alla cultura, al mondo.

Le donne dell’associazione, di provenienza diversa, si riconoscono nel pensiero della differenza e nella pratica politica della relazione, vogliono ripensare i modi per costruire una convivenza basata sul rispetto, sulla valorizzazione delle differenze  e sulla dialettica fra le diverse posizioni.

Vogliono essere un gruppo aperto, che pratica l’attenzione e l’amore per i luoghi, che fa riferimento alla tradizione del movimento delle donne e alle tante vive realtà dei gruppi che in città e altrove operano creare nuove modalità di intervento in riferimento alla città; vogliono contrastare la logica della militarizzazione contribuendo a ridefinire il senso libero dell’abitare in una realtà oggi problematica, tenendo aperto il dibattito su un nuovo modello di città. 

Femminileplurale vuole essere anche un luogo simbolico di discussione, in cui interagiscono liberamente le differenti soggettività e il gusto per le relazioni; vuole intrecciare una dimensione fondata sul piacere di lavorare insieme e sulla curiosità per le differenti soggettività all’impegno per sviluppare una pluralità di prospettive, nell’ambito della cultura, della politica, delle questioni che man mano si pongono nel vivere quotidiano; continuare lo scambio di esperienza con donne e uomini della città e con i gruppi che considerano la riflessione sull’esperienza e la pratica di partire da sé come una ricchezza a disposizione di tutte e tutti. 

La nostra è un’impresa che desidera coinvolgere gli altri soggetti politici nella difesa pacifica e nonviolenta dei beni comuni, continuando a costruire pensiero e progetti per un’ “Altra Città” possibile, aperta, ospitale, disposta ad accogliere le differenze e decisa a nominarle, nel segno  –  radicale perché prioritario  –  del pensiero e della politica delle donne, nella convinzione che il senso della realtà sia un compito da realizzare. 

21 marzo 2010